Friday, January 25, 2008

UFO: AVVISTAMENTO DI MASSA A PORTO RICO 22 Gennaio 2008





Un enorme disco volante con centinaia di luci rosse ha animato la serata della popolazione di Guanica.

L'evento si è verificato nella notte del 19 gennaio scorso intorno alle 22.15, nel cielo della città di Guanica in Porto Rico, quando numerosi testimoni hanno potuto osservare un enorme disco volante con centinaia di luci tutte intorno.
Prima dell'avvistamento un aeroplano ha sorvolato la zona, seguito appunto dall'ufo.
Il maggior numero di testimoni proviene dalla zona superiore di Vivones, da dove è stato possibile vedere ancora più chiaramente questo aeroplano seguito da questo gigante ufo circolare costellato di luci rosse.
L'oggetto ha stazionato per alcuni minuti su di una collina a bassa quota, quasi appena sopra agli alberi, lasciando basiti i testimoni increduli con le sue innumerevoli luci.
Molti dei residenti quella notte erano talmente impressionati da non riuscire a dormire, dopo che l'oggetto si è allontanato verso Lajas ad alta velocità.
L'ufo non emetteva alcun suono percepibile, la visibilità era ottima dato che il cielo era pulito e pieno di stelle.
L'ipotesi del dirigibile di Lajas è stata subito esclusa dato che questo era distinguibile chiaramente, posizionato a bassa quota in un'altra zona del cielo.
A quanto pare non è comunque il primo caso di avvistamento di massa in questa zona.
Già il 12 agosto dell'anno scorso, intorno alle 21.00, 17 testimoni avevano segnalato uno strano oggetto luminoso multicolore, apparire dal nulla ruotando vorticosamente su se stesso, avvistato sulla spiaggia di Guanica conosciuta come "el pueblo de la amistad" (la città dell'amicizia).
Sembra addirittura che dall'oggetto ad un certo punto sia uscita un luce più piccola che è finita nel mare.
I pescatori della zona in quell'occasione hanno anche asserito che non è la prima volta che si osserva un fenomeno del genere e molti altri ancora durante le loro uscite notturne di pesca nella zona.
Grazie a Jose Martinez per le segnalazioni.


Fonte: terninrete.it

Wednesday, January 23, 2008

C'è vita su Marte? Ufologi in tilt

Probabilmente è un effetto ottico, ma sembra una statuina verde femminile a mani giunte inginocchiata

MILANO - È una collinetta? Un semplice gioco di ombre? O veramente si tratta di qualche strana creatura marziana? Probabilmente non è il famoso omino verde quello scovato sulle alture del pianeta rosso ma un'insolita roccia. Tuttavia, le immagini catturate a fine del 2007 dalla sonda spaziale Spirit, e riprese ora da vari siti, hanno acceso un vivace dibattito in rete e messo in agitazione diversi blogger.

IMMAGINI - Bluff o clamorosa scoperta? Questi i fatti: si tratta di alcune affascinanti foto panoramiche scattate appunto da uno dei due robot della Nasa in missione sulla superficie marziana nell'ambito dell'operazione Mars Explorer. Nonostante le tempeste di sabbia che imperversano, sono ancora in attività le due rover robotizzate Spirit e Opportunity che dal 2004 hanno continuato a marciare sul suolo mandando immagini a 360 gradi e dati sulla conformazione del pianeta. Proprio uno di questi paesaggi è finito sotto la lente d'ingrandimento degli appassionati di astronomia. Dalle colline si intravede, infatti, un misterioso omino, apparentemente di colore verde che passeggia indisturbato. Anche i londinesi Daily Mail e Times si domandano a questo punto - un po'ironicamente - se effettivamente la sonda abbia scoperto finalmente la vita su Marte. Per il Daily Mail ha tutta l'aria di essere «una figura femminile che distende un braccio»; per il Times è «Bin Laden che si nasconde a 300 milioni di miglia di distanza dalla Terra».








COMMENTI - La notizia è naturalmente tra le più commentate: per molti si tratta semplicemente di un effetto ottico basato su luci e ombre - un po' come fu per l'oramai celebre «volto» scovato sulla superficie di Marte. La foto è autentica secondo The Register - scattata appunto su Marte (in una lunga esposizione durata dal 6 al 9 novembre 2007, come dice espressamente la foto pubblicata sul sito della Nasa, l'ente spaziale americano afferma che la foto è in colori leggermente falsati in modo di aumentare i contrasti dell'immagine). E sarebbe stato un lungo e minuzioso esame, pixel dopo pixel, di vari astronomi amatoriali, a portare ora alla luce l'intrigante sagoma.

MISSIONE - Nessun commento è arrivato dall'agenzia statunitense. Per gli scienziati della Nasa la sonda Spirit ha effettivamente trovato alterazioni sulle rocce che dimostrerebbero ancora una volta che sul pianeta rosso c'era acqua. Secondo le prove raccolte in questi anni l'acqua potrebbe avere interagito e cambiato la composizione di queste rocce. Agli antipodi del pianeta rosso, Opportunity, aveva già individuato prove evidenti di un ambiente un tempo umido. Già i primi robot, Viking 1 e Viking 2, atterrati su Marte nel 1976, cercarono indizi della presenza di forme di vita elementari, ma senza successo. A ogni modo il presunto «alieno» genera curiosità, se non addirittura ilarità, ma quanto meno ci porta a domandarci nuovamente se siamo gli unici nell'universo?


Fonte Corriere.it

Monday, January 21, 2008

Intervista a Roberto Pinotti

Gli alieni esistono
e ci sono molte prove


Roberto Pinotti Il più noto ricercatore italiano nel campo dell'ufologia. Sociologo, consulente televisivo, è presidente del Centro Ufologico Nazionale e della rivista Ufo Notiziario.

Cosa si sente di dire agli scettici sul fenomeno Ufo?
Documentatevi, ci sono dati ufficiali ed inconfutabili che vi sommergono attorno a voi.
Com'è nata la sua passione per l'ufologia?
Ho avuto la fortuna di conoscere l'inglese fin da piccolo e così avevo l'opportunità di leggere molti libri sul fenomeno Ufo in inglese ed inoltre iniziai a corrispondere con le autorità internazionali del settore, ero solo un ragazzo ed i miei interlocutori non mi chiedevano mai l'età...
L'ufologia nasce con l'avvistamento dei "piatti volanti" il 24 giugno 1947 e il velivolo che sarebbe stato portato nella celebre Area 51 nel New Mexico, il famoso "caso Roswell" sul quale si è scritto molto, autopsia sugli alieni etc..lei che idea si è fatto?
Mi piace stare ai fatti. Per prima cosa escludiamo subito che nella famosa Area 51 ci siano omini verdi di origine aliena, non ci sono prove, questo approccio scredita il nostro lavoro. Il caso Roswell è stato riaperto solo nel 1980 quando un libro riportò che testimoni furono intimiditi in nome della ragion di stato. L'autopsia sui corpi è stata fatta, non è quella che abbiamo visto in X-Files ovviamente. C'è da chiedersi come mai i residenti in prossimità della base militare sono stati intimiditi e comprati. Come mai non si è saputo più niente dell'infermiera che ha assistito all'autopsia morta anni addietro in Inghilterra con un grado militare un po' eccessivo per essere una semplice infermiera?
Se veramente non c'è niente nell'Area 51 perché tutto questo segreto da parte delle autorità americane?
È probabile che le tecnologie che sono state impiegate nei vent'anni successivi a Roswell siano derivate dagli studi compiuti sugli Ufo crash. Questo non lo dico io ma il colonello Corso che era ai vertici della Cia e che nel 1997 ha scritto un libro "il giorno dopo Roswell" nel quale parla di come le tecnologie di origine "altra" siano state affidate ad aziende americane affinché le applicassero, come ad esempio le fibre ottiche, le tecnologie applicate agli aerei spia Stealth etc..
Adesso è provato che è esistita (e forse esiste ancora) l'operazione Majestic-12 ovvero un'organizzazione segreta creata dal presidente Truman..
Sì, i documenti ci sono, sono venuti fuori nel 1987 ed io li ho riportati nel mio ultimo libro. Era un gruppo di dodici persone, esperti, consiglieri, che riferivano solo al Presidente sul fenomeno Ufo operando al di fuori del controllo parlamentare e democratico.
È stato consulente per il film "Incontri ravvicinati del terzo tipo" di Spielberg. Già Hynek, padre dell'ufologia, riteneva che Hollywood era sapientemente pilotata per informare l'opinione pubblica sul fenomeno Ufo...
Effettivamente Incontri ravvicinati del terzo tipo è una sorta di documentario perché riporta le ricerche compiute da Hynek. Comunque Hollywood è sempre stata pilotata per informare l'opinione pubblica, anche durante la guerra fredda se guardiamo bene.
Lei è presidente del Centro Ufologico Nazionale, uno dei quattro più vecchi del mondo. Ricevete molte segnalazioni?
L'anno scorso il nostro sito riceve circa un milione di contatti. Adesso la gente non usa più i giornali per fare segnalazioni, anzi, preferisce l'anonimato. Molte segnalazioni provengono da piloti di aerei civili che preferiscono non fare rapporto ufficiale perché sarebbero costretti a rimanere a terra per un certo periodo per accertamenti e così preferiscono fornire il materiale, a volte molto esaustivo, direttamente a noi restando anonimi.
Parliamo degli incontri ravvicinati del 4° tipo, ovvero i "rapimenti alieni". Come si fa ad avere le prove?
Non sono così frequenti come si vuol far credere. Al momento ci sono solo alcuni casi accertati nel mondo, qualcuno in America, uno in Italia con il caso Zanfretta. Si usa l'ipnosi regressiva. Ad esempio i coniugi Hill nel 1961 furono rapiti e sotto ipnosi regressiva entrambi riportarono la stessa versione, e ricordiamoci che è impossibile mentire sotto ipnosi.
Per i casi di misteriosa autocombustione a Canneto di Caronia in Sicilia il governo, dopo anni di indagini, ha parlato di "probabile origine aliena" per le onde elettromagnetiche, una bella soddisfazione per voi?
Le autorità hanno fatto il loro lavoro, hanno fatto tutte le verifiche scientifiche del caso. Rimane il fatto che la gente vede piccoli globi di luce uscire dal mare. Sono stati esclusi esperimenti segreti.
Se gli alieni esistono perché non sono già qui?
Forse perché noi siamo una società inferiore rispetto a loro, che interesse avrebbero a contattarci?
Federico Bastiani

Fonte: Corriere City.it

Saturday, January 19, 2008

Stephenville: la città che ha visto gli Ufo

Decine di abitanti della cittadina del Texas giurano di aver visto lo stesso oggetto non identificato


C'è chi, nella cosiddetta Bible Belt, la "cintura della Bibbia", teme che il giorno del giudizio universale sia vicino. Diverse dozzine di persone a Stephenville, una cittadina di 17 mila abitanti in Texas, giurano di aver visto un oggetto volante non identificato, un Ufo.

Le testimonianze concordano nel descrivere il velivolo: luci che cambiano posizione e colore, forma piatta, capacità di raggiungere alte velocità ma anche di rallentare in volo a pochi metri dal terreno, e un silenzio che non può essere associato a un comune aereo. Secondo le autorità federali c'è una spiegazione logica, ma i concittadini insistono che non si è trattato di un normale aereo di linea. Molti hanno anche dichiarato di aver visto un jet militare all'inseguimento dell'Ufo. "Nessun aereo ha lasciato la base l'8 gennaio, il giorno dell'avvistamento - ha dichiarato il portavoce del vicino Fort Worth - Sono sicuro al 90% che si è trattato di un aereo di linea, molte volte la luce del sole può ingannare".

Per gli abitanti di Stephenville il 90% non è abbastanza. ""Sono felice di sapere che qualcun altro ha visto quello che ho visto io. Vuol dire che non sono matto" ha dichiarato Ricky Sorrells, che anni fa ha avvistato un Ufo sopra la sua casa di Dublino ed è subito corso in Texas appena saputo degli avvistamenti. Secondo l'associazione Mutual Ufo Network, negli Stati Uniti avvengono in media 200 avvistamenti al mese, in particolare in Texas, California e Colorado.

Fonte: LASTAMPA.it

Gli alieni invadono la politica

Usa, due candidati democratici alla presidenza chiedono di fare piena luce sugli avvistamenti di ufo. A Washington un simposio di ex alti funzionari di sette Paesi propone di riaprire il Project Blue Book: "Fare chiarezza"


A metà del 1986 sui cieli di Anchorage, in Alaska, i piloti di un 747 della Japan Air Lines si trovano davanti ad un oggetto disseminato di luci lampeggianti, grande sei almeno volte il loro aereo, che si avvicina e poi scompare nel nulla. I piloti fanno immediato rapporto all’Ente federale per l’aviazione civile (Faa) il cui capo ispettore, John Callahan, raccoglie testimonianze, dati atmosferici, tracciati radar e infine, incapace di trovare una spiegazione, arriva di fronte ad un alto ufficiale della Cia che gli dice: «Dimentica tutto, lascia perdere». Callahan insiste ma sono i suoi stessi superiori alla Faa a impedire nuovi accertamenti.

Da allora l’incidente di Anchorage era caduto nel dimenticatoio ma non per Callahan, che si è presentato al National Press Club di Washington assieme ad una dozzina di ex alti funzionari di sette nazioni per rendere di dominio pubblico gli avvistamenti di ufo avvenuti negli ultimi trenta anni e chiedere al governo degli Stati Uniti di riaprire il «Project Blue Book». È questo il nome dell’inchiesta condotta dall’Aviazione militare americana sull’avvistamento fra il 1947 e il 1969 di 12.618 oggetti non identificati: si concluse con un nulla di fatto ma ora le nuove testimonianze sono tali e tante da imporre di «riprendere il lavoro».

A sostenerlo è Fife Symington, ex pilota ed ex governatore dell’Arizona nonché organizzatore dell’evento di Washington, che assicura di aver visto con i propri occhi «nel 1997, vicino a Phoenix» quella che ricorda come una «navicella a forma di delta che procedeva lentamente con delle luci enormi». «Crediamo più ai nostri occhi che a quello che dice il governo» ha detto l’ex governatore, sottoscrivendo il documento finale del simposio nel quale si invoca la nuova indagine.

L’importanza dell’evento di Washington è data dal fatto che siamo nel bel mezzo della campagna per le presidenziali 2008 e il tema degli Ufo è comparso nel dibattito fra i candidati. Il primo a farvi riferimento è stato Dennis Kuchinich, deputato ultraliberal dell’Ohio e cenerentola del parterre democratico, che durante un recente dibattito con gli altri contendenti ha svelato di aver visto un Ufo «sui cieli dello Stato di Washington» provando una «sensazione di connessione nel cuore» e «ascoltando le indicazioni su dove andare nella mente».

Poco dopo a farsi sentire è stato un altro candidato democratico: Bill Richardson, governatore del New Mexico e da molti considerato possibile Segretario di Stato se a vincere sarà Hillary Clinton. «Il governo deve svelare i segreti di Roswell, dire tutto ciò che sa» ha chiesto Richardson, riferendosi al luogo del New Mexico dove nel luglio del 1947 cadde quella che ancora oggi molti considerano la prima nave extraterrestre di cui gli Usa si sono impossessati.

D’altra parte anche due ex presidenti dissero di aver visto degli Ufo: Ronald Reagan almeno due volte in California e Jimmy Carter sui cieli della Georgia. Pochi giorni fa Carter è tornato sull’argomento ribadendo: «Era un oggetto, volava e non era identificato, ma non so se erano extraterrestri». La possibilità che esperimenti top-secret e fenomeni atmosferici siano all’origine di falsi avvistamenti non è stata esclusa dagli intervenuti al convegno di Washington - giunti anche da Gran Bretagna, Francia, Belgio e Perù - ma ciò non toglie che «dopo gli attacchi dell’11 settembre 2001 non si possono più ignorare i segnali radar che indicano la presenza di oggetti che non solo evidentemente degli aerei» come si legge nel documento finale.

Proprio in questi giorni uno dei casi più noti di avvistamenti di ufo è stato riaperto dal giudice di Washington Emmett Sullivan che ha dato tempo alla Nasa fino al 31 dicembre per rendere pubblico ciò che ha su quanto avvenne la sera del 9 dicembre 1965 a Kecksburg, una cittadina della Pennsylvania dove una palla di fuoco si schiantò a terra disseminando oggetti di metallo con sopra incisi strani geroglifici che vennero raccolti in due scatoloni a presi in consegna dall’Agenzia spaziale, mentre agenti in borghese ammonivano i civili a non dire nulla di quanto avevano visto.

Ora la Nasa dice di aver perso gli scatoloni ma il giudice Sullivan non gli crede.

Fonte LASTAMPA.it

Eravamo sulla Luna

MISTERI DELLO SPAZIO A 37 ANNI DALLO SBARCO SULLA LUNA L’EQUIPAGGIO DELL’APOLLO 11 RIVELA DETTAGLI SORPRENDENTI


Buzz Aldrin scende dalla scaletta
in ombra del modulo lunare di Apollo 11


Trentasette anni fa, esattamente in questi giorni, milioni di persone in tutto il mondo affollavano i bar per seguire da preistoriche tv in bianco e nero l’avventura dell’Apollo 11, la capsula che avrebbe portato l’uomo sulla Luna. Coperte dalle voci dei commentatori, si udivano sullo sfondo le incomprensibili comunicazioni tra la base di Houston e i tre astronauti nella navicella: Neil Armstrong, Edward «Buzz» Aldrin e Michael Collins. Due frasi, scambiate il 19 luglio, poco prima dello sbarco, erano sembrate a tutti i tecnici che seguivano la missione una normale richiesta di informazioni, ma nascondevano un segreto che Aldrin ha rivelato solo adesso: l’Apollo 11 non era solo nello spazio.

L’equipaggio chiese alla base dove si trovasse rispetto a loro l’S-IVB, il terzo modulo del razzo che li aveva spinti verso la Luna. Dopo qualche minuto, Houston rispose che si trovava a 6000 miglia nautiche, circa 11 mila chilometri. «Non poteva dunque essere quello - ha rivelato Aldrin - il grande oggetto che vedevamo dall’oblò ad una certa distanza da noi. Era a forma di anello e si muoveva ad ellissi. Collins decise di guardarlo meglio con un cannocchiale, non era sicuramente il nostro razzo».

I tre astronauti decisero di non comunicare altro alla base, e di parlarne solo al loro ritorno in un briefing riservato. «Che cosa potevamo fare? - ha spiegato Aldrin -. Dovevamo metterci a gridare “ragazzi, c’è qualcosa che si muove qui di fianco, avete idea di che cosa possa essere?” Molta gente ascoltava le comunicazioni tra noi e Houston, gente di tutti i tipi. Temevamo che qualcuno potesse chiedere di annullare la missione, a causa di una minaccia aliena o per qualunque altra stupida ragione. Così decidemmo solo di informarci per precauzione su dove si trovasse l’S-IVB».

Tornati sulla Terra, accolti dal presidente americano Richard Nixon a bordo della portaerei Hornet, gli astronauti raccontarono le fasi dell’avvistamento ai responsabili della missione. La Nasa decise di non renderle pubbliche. Il dottor David Baker, all’epoca Senior Scientist dell’Apollo 11, ha spiegato che l’Agenzia spaziale americana, temendo il ridicolo, aveva vincolato l’equipaggio al segreto. «Molti tecnici della Nasa si sono convinti che gli Ufo esistono - ha detto Baker - e questo ha spinto ancora di più l’agenzia ad una politica di segretezza. Nessuno riuscì a scoprire che cosa fosse l’oggetto che quelli dell’Apollo 11 avevano visto, ma è certo che questi avvistamenti non erano rari fino dai tempi dei primi viaggi in orbita: molti equipaggi avevano incontrato oggetti strani».

Anche se il nome di Neil Armstrong è rimasto nella memoria di tutti come quello dell’eroe della missione, il primo uomo a mettere piede sulla Luna, in realtà il vero protagonista di Apollo 11 fu Edwin Buzz Aldrin, colonnello dell’aviazione americana, discendente da una famiglia svedese di fabbri e predestinato ai voli sul nostro satellite dal cognome della madre: Moon. Ci sono pochissime foto di Armstrong sulla Luna, ma ce ne sono moltissime di Aldrin, che molti appassionati dei misteri lunari accusano adesso di non avere raccontato tutta la verità. Basta fare una ricerca sul web con Google o Yahoo per rendersi conto di quante persone nel mondo siano convinte che, anche dopo l’allunaggio, «c’era qualcosa di strano là fuori».

La convinzione nasce da presunte intercettazioni delle comunicazioni fra gli astronauti e la Nasa, fatta da radioamatori a terra. Sceso sul suolo lunare, Armstrong affermò di vedere una intensa luce che proveniva da un cratere. La comunicazione si sarebbe interrotta bruscamente, ma non per le decine di persone che la intercettavano da casa. «Che cosa sono? Che cosa sono? Potete dirci che cosa sono? - avrebbero continuato Armstrong e Aldrin -. Oh Dio, non ci credereste. Siamo qui, stiamo tutti bene, ma abbiamo dei visitors. Vi dico che ci sono altre navi spaziali qui e sono tutte allineate al bordo del cratere».

Di questa flotta galattica non c’è traccia nelle foto e nei filmati che la Nasa ha reso pubblici. Qualcosa dovrebbe potersi vedere negli altri documenti video, custoditi nei National Archives, ma - giusto perché il mistero degli Ufo lunari possa continuare ad affascinarci senza essere smentito -, dei 700 nastri della missione ne sono misteriosamente spariti 698 e l’unica macchina rimasta in grado di trasmetterli non esiste più: era conservata al Goddard Space Flight Center’s Data Evaluation Lab, chiuso e smantellato per mancanza di fondi.


Fonte: LASTAMPA.it

Thursday, January 17, 2008

Tutti gli ufo del presidente: Bill Clinton

Tutti gli ufo del presidente: Bill Clinton svela i documenti sugli extraterrestri

Dischi volanti, X-files e l’Area 51 nelle lettere e nelle telefonate di Clinton e del suo staff


Dai documenti raccolti nella biblioteca dell’ex presidente Bill Clinton forse non usciranno inconfessabili segreti di stato, ma qualche notizia curiosa per gli appassionati di ufo è garantita.
L’Archivio di stato, sollecitato da Clinton stesso, ha infatti reso disponibili per la consultazione diversi documenti e fotografie risalenti agli anni della presidenza, rispondendo a 14 delle decine di richieste di accesso agli archivi arrivate nelle scorse settimane: di queste, la maggior parte richiede informazioni sulla documentazione relativa agli oggetti volanti non identificati.

Che l’ex presidente fosse particolarmente interessato alla materia è cosa nota da tempo: la documentazione che testimonia di telefonate, riunioni o lettere in cui Bill Clinton si occupa di oggetti extraterrestri è infatti molto ricca. Particolarmente numerosi sono i documenti relativi alla corrispondenza fra l’ex presidente e la Project Starlight Coalition, un’associazione di ricercatori, scienziati, politici e semplici cittadini che promuove la ricerca sugli ufo e intende porre le basi per un eventuale futuro rapporto di pace con civiltà aliene.

Ma quella per gli oggetti extraterrestri era una passione condivisa anche da uno dei direttori dello staff di Clinton, John Podesta, fan della famosa serie tv “X-files”. Fra i documenti resi pubblici ci sono numerose e-mail inviate o ricevute da Podesta nel periodo 1998-1999, in cui si fa riferimento alle puntate del serial, a non meglio specificati oggetti volanti e anche all’Area 51, parte di una vasta zona militare divenuta famosa fra gli ufologi amanti delle teorie del complotto, secondo cui il governo americano avrebbe nascosto nella base i resti di un ufo e del suo equipaggio, precipitati a Roswell nel 1947.

Fonte: La Stampa